Intervista a Sandro Cappelletto
Abbiamo intervistato il prof. Sandro Cappelletto, per anni preside della nostra scuola e ora felicemente in pensione...
lunedì 18 novembre 2024
Cosa l’ha spinta ad intraprendere questa professione?
Beh, sicuramente insegnare è una delle mie passioni. Io ho iniziato a lavorare qua che avevo 20 anni, come i ragazzi a cui facevo ripetizioni.
Quali sono state le più grandi sfide che ha affrontato come direttore?
Fare il direttore non è facile, perché hai sfide quotidiane. Incontrare le persone è una sfida che si affronta giornalmente. Naturalmente, ci sono anche sfide più concrete: un laboratorio da sistemare, la gestione dei fondi...
In che modo ha incoraggiato il coinvolgimento degli studenti nella vita scolastica?
In questo sono stato tanto aiutato dai vari catechisti presenti nella scuola. Ovviamente, il direttore cerca di spingere lasciando uno spazio dove possano crescere. Un altro modo è relazionarsi con le persone.
Come ha affrontato eventuali conflitti con le famiglie?
I rapporti con le famiglie sono sempre molto delicati, perché si parla dei figli, e la famiglia ci tiene ai propri figli. Questo naturalmente ha fatto sì che tante famiglie condividessero le iniziative, anche disciplinari. Tuttavia, abbiamo anche trovato situazioni di conflitto con le famiglie che non condividevano le scelte della scuola. In questi casi, se le famiglie condividono, è più semplice fare il bene per i ragazzi, anche se ciò significa allontanare il ragazzo dalla scuola.
Quali sono, secondo lei, le maggiori sfide che le scuole dovranno affrontare nei prossimi anni?
Sicuramente una delle sfide che una scuola deve affrontare è rimanere al passo coi tempi e con i ragazzi, mantenendo però l'obiettivo di educarli. Quindi, non solo insegnando loro un mestiere, ma anche facendoli crescere.
Cosa pensa sia fondamentale per una buona leadership in ambito scolastico?
Una buona leadership si basa sull’ascoltare sia insegnanti che studenti e famiglie.
Come ha reagito di fronte a una crisi, come un evento imprevisto o un conflitto all’interno della scuola?
Naturalmente, la peggior crisi che abbiamo affrontato fu il Covid, perché era completamente imprevisto. Questo ci ha spinto a trovare delle soluzioni che potessero rispondere alle esigenze di quel tempo.
Qual è stata la sua più grande soddisfazione mentre era qui?
Una delle più grandi soddisfazioni è stata quando un ragazzo è tornato a trovarci per farci vedere che ha messo su famiglia o ha aperto un'azienda.
Beh, sicuramente insegnare è una delle mie passioni. Io ho iniziato a lavorare qua che avevo 20 anni, come i ragazzi a cui facevo ripetizioni.
Quali sono state le più grandi sfide che ha affrontato come direttore?
Fare il direttore non è facile, perché hai sfide quotidiane. Incontrare le persone è una sfida che si affronta giornalmente. Naturalmente, ci sono anche sfide più concrete: un laboratorio da sistemare, la gestione dei fondi...
In che modo ha incoraggiato il coinvolgimento degli studenti nella vita scolastica?
In questo sono stato tanto aiutato dai vari catechisti presenti nella scuola. Ovviamente, il direttore cerca di spingere lasciando uno spazio dove possano crescere. Un altro modo è relazionarsi con le persone.
Come ha affrontato eventuali conflitti con le famiglie?
I rapporti con le famiglie sono sempre molto delicati, perché si parla dei figli, e la famiglia ci tiene ai propri figli. Questo naturalmente ha fatto sì che tante famiglie condividessero le iniziative, anche disciplinari. Tuttavia, abbiamo anche trovato situazioni di conflitto con le famiglie che non condividevano le scelte della scuola. In questi casi, se le famiglie condividono, è più semplice fare il bene per i ragazzi, anche se ciò significa allontanare il ragazzo dalla scuola.
Quali sono, secondo lei, le maggiori sfide che le scuole dovranno affrontare nei prossimi anni?
Sicuramente una delle sfide che una scuola deve affrontare è rimanere al passo coi tempi e con i ragazzi, mantenendo però l'obiettivo di educarli. Quindi, non solo insegnando loro un mestiere, ma anche facendoli crescere.
Cosa pensa sia fondamentale per una buona leadership in ambito scolastico?
Una buona leadership si basa sull’ascoltare sia insegnanti che studenti e famiglie.
Come ha reagito di fronte a una crisi, come un evento imprevisto o un conflitto all’interno della scuola?
Naturalmente, la peggior crisi che abbiamo affrontato fu il Covid, perché era completamente imprevisto. Questo ci ha spinto a trovare delle soluzioni che potessero rispondere alle esigenze di quel tempo.
Qual è stata la sua più grande soddisfazione mentre era qui?
Una delle più grandi soddisfazioni è stata quando un ragazzo è tornato a trovarci per farci vedere che ha messo su famiglia o ha aperto un'azienda.
La ringraziamo per il suo tempo e per la vita che ha speso al servizio della scuola e di noi ragazzi: speriamo che torni a trovarci spesso!
Lo farò senz'altro!
Kevin Scardino e Samuele Abdiaj, 3F
scuola