Un altro pezzo di storia del nostro Oratorio si è sgretolato, lasciandoci più poveri e più tristi. 

Don Guerrino Bordignon era arrivato a San Donà “con una borsa e una valigia, come un migrante, alla vigilia delle fiere nell'Anno Domini 1962” ed aveva subito iniziato l’ attività di tirocinante come insegnante di Chimica nel laboratorio che si stava attrezzando e come assistente in cortile, dove aveva consumato più di una talare a giocare a calcio, fra nuvole di sabbia e le urla assordanti dei ragazzi.

Vi era ritornato da sacerdote dopo qualche anno e, a fasi alterne, vi era rimasto fino alla soglia del Duemila ricoprendo negli anni i ruoli più disparati: psicologo al centro Cospes, direttore del CFP, assistente Scout

Amante della montagna, aveva sempre intrapreso sentieri impervi mostrandosi guida attenta, sensibile e premurosa.

Lo immagino raggiungere lentamente il suo “giardino segreto”, dove crescono i fiori più belli, che “conducono lo sguardo lassù”…

Nello zaino, poche cose essenziali: l’allegria, l’amore per i giovani, la voglia di condividere, il desiderio di tendere la mano …

Carissimo don Guerrino,

nel tuo ultimo viaggio, ti accompagni il nostro grande abbraccio!

"Col mio zaino"  di don Guerrino Bordignon

Cammino nella penombra del bosco

con passo lento e sicuro

respirando l'aria odorosa d'abete.

Non c'è fretta o stanchezza,

ma ansia di arrivare 

e felice fatica..

Lassù il mio prato segreto!

Forse nessuno ancora lo conosce,

nessuno vi posa lo sguardo.

Lo amo pensare riflesso

nell'occhio del falco soltanto

che alto veleggia oltre le cime.

Non ha palizzate o recinti:

suo confine è il bosco e il dirupo!

Lo amo il mio prato segreto:

vi crescono i fiori dei miei desideri

sparsi tra il verde dei sogni piu' belli.

Sono i soliti umili fiori montani, 

ma i loro colori più vivi,

intinti nel cielo turchino,

conducono lo sguardo lassù

dove brilla la speranza dell’uomo.